Siete interessati a valutare l’installazione di un impianto fotovoltaico ma non sapete da dove partire, cosa cercare e soprattutto a chi rivolgervi?
Proviamo a fare chiarezza.
Partiamo subito col dire che è importante affidarsi a specialisti del settore, in quanto ci sono alcuni aspetti che non tutti sono in grado di affrontare professionalmente, rischiando di vanificare parte dei vantaggi o facendo sostenere costi eccessivi al cliente.

 

1- Dimensionamento  
Alcuni installatori, dimensionano la potenza dell’impianto in base alla potenza disponibile. Ad esempio, a chi ha un’utenza da 3 kw, forniscono un impianto di analoga potenza.
Questo modo di procedere è sbagliato, in quanto il calcolo della potenza dell’impianto va valutato analizzando i consumi annui e valutando le fasce orarie in cui vi è effettivo utilizzo di energia elettrica.

 

2- Esposizione solare
I pannelli fotovoltaici esposti tra SE e SW, rendono decisamente di più di altri esposti a E o W, che evidentemente produrranno energia in maniera rilevante solo in una parte della giornata. Con esposizione di questo genere, il progettista, verificato il singolo caso, deve valutare se posizionarli su unico lato o distribuirli su entrambi.
Alcuni installatori superficiali, non si preoccupano inoltre della presenza di eventuali fattori di ombreggiamento: i pannelli non devono andare, anche parzialmente, in ombra poiché renderebbero non produttivo l’impianto. Tra i fattori di ombreggiamento, segnaliamo fabbricati (case, campanili) e alberi.

 

3- Qualità dei prodotti
Esistono innumerevoli aziende che in tutto il mondo producono pannelli fotovoltaici, inverter e altri componenti necessari alla realizzazione di un impianto fotovoltaico. In un mondo globalizzato, spesso diventa difficile districarsi: riuscire a capire la differenza tra pannelli in silicio amorfo, rispetto a moduli con silicio mono o policristallino, non è facile per l’utente finale. Per questo motivo è importante rivolgersi ad imprese strutturate e specializzate, che selezionano la qualità dei fornitori: esistono numerose aziende europee che producono pannelli fotovoltaici di altissima qualità, anche se alcune delle materia impiegate arrivano dall’est del mondo (Cina in primis), dove vengono prodotti pannelli distribuiti in Italia che frequentemente sono assemblati però in maniera meno attenta.

 

4- Garanzia
E’ tra le cose più importanti che l’utente deve pretendere dall’installatore: la garanzia sul malfunzionamento (obbligatoria per legge) e la garanzia di rendimento dopo un certo periodo. Tale informazione deve essere nota perché una diminuzione di rendimento dell’impianto è fisiologica, ma oltre certi valori, produce un’inefficienza del rendimento tale da portare alla dismissione anticipata dell’impianto. Avere l’80% almeno dopo 20 anni è un valore minimo da pretendere.

 

5- Smaltimento
Alla fine della vita dell’impianto, chi deve provvedere allo smaltimento dei componenti?
La risposta è certa: chi ha installato l’impianto.
Ma parlando di impianti che, se di qualità, hanno una durata di 25/30 anni, che garanzia può avere il cliente che dopo tale periodo l’installatore sia ancora presente sul mercato?
La soluzione che può dare garanzie maggiori è offerta da installatori che aderiscono a grandi consorzi di produttori (esempio PV Cycle); in questo caso, anche se l’installatore avrà chiuso la sua azienda, ci sono molte più probabilità che il consorzio sia ancora in vita e quindi, dovrà occuparsi dello smaltimento dell’impianto realizzato dal suo consociato.

 

6- Consumi elettrici serali
E’ evidente che l’impianto fotovoltaico produce energia quando c’è il sole; di notte l’utente utilizzerà l’energia elettrica di rete. L’obiettivo è quindi quello di spostare la quasi totalità dei consumi elettrici durante le ore di produzione dell’impianto. Ma cosa fare se, ad esempio, chi abita in casa sta fuori tutto il giorno ed è costretto comunque ad avere consumi rilevanti durante le ore serali?
Esistono idee veramente innovative in cui chi produce pannelli fotovoltaici ed è anche fornitore di energia, in Italia al momento si annovera un solo produttore, fornendo i propri pannelli, a fronte di un modesto sovrapprezzo rispetto ai pannelli standard, offre la possibilità di avere un certo numero di kWh da poter utilizzare per 10 anni, tali da abbattere completamente il costo dell’energia in bolletta. In questo modo, si può anche ridurre il dimensionamento della potenza dell’impianto e quindi spendere in pratica la stessa cifra, con un servizio che meglio si adatta ad esigenze specifiche.

 

7- Estate e inverno
Chi vive in zone fredde, ha meno vantaggi in termini di produzione rispetto a chi vive in zone calde?
Maggiore è la fascia oraria in cui si è esposti al sole, maggiore risulterà la produzione energetica.
Tuttavia, contrariamente a come molti credono, la temperatura elevata può essere controproducente: i pannelli potrebbero portare temporaneamente l’impianto a mettersi in “protezione” e quindi a non produrre quando le temperature si avvicinano ai 50° C (un tetto molto assolato, nei mesi più caldi può arrivarci più volte). Il freddo, purché ovviamente accompagnato dal sole, non produce queste problematiche.
In conclusione, generalmente la produzione al sud Italia è, per valori medi, superiore a parità di condizioni rispetto a quella ottenibile al nord, ma in ogni caso può esserci un riscontro vantaggioso ovunque.

 

8- Vantaggi ambientali
Per produrre un kWh di elettricità viene emessa nell’aria circa 0,5 kg di anidride carbonica, frutto della combustione di diversi combustibili fossili.
L’impianto fotovoltaico non produce emissione di CO2 e pertanto permette di produrre energia totalmente “pulita”.

 

9- Perché un impianto fotovoltaico si finanzia da solo
Negli ultimi anni, gli incentivi statali si sono ridotti drasticamente. Molti pensano che questo abbia limitato o annullato i vantaggi di un impianto fotovoltaico.
In realtà, il costo degli impianti è diminuito fortemente rispetto ad alcuni anni fa e ciò bilancia la riduzione degli incentivi. Molti installatori affermati, grazie a convenzioni con banche e finanziarie, offrono la possibilità al cliente di poter avere un finanziamento tale da non alterare la spesa annua sostenuta inizialmente per l’energia: difatti la rata del finanziamento viene compensata dalla riduzione dei consumi offerta dall’impianto fotovoltaico e dalle detrazioni fiscali, finché il finanziamento non sarà estinto, dopo 5, 6, massimo 10 anni.
E quando non si avrà più la rata del finanziamento, cosa succederà? La cosa più bella che si possa immaginare: inizia un vero e proprio guadagno: in pratica quella che è stata la rata del finanziamento, diventa l’importo che il cliente non spenderà più. Nell’arco di 20 anni, la cifra che si può risparmiare (o guadagnare, dipende dai punti di vista) è nell’ordine di diverse decine di migliaia di euro.

 

Non male vero?

 

E tu, cosa aspetti: vuoi continuare a spendere passivamente o vuoi iniziare a guadagnare?
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